Che caratteristiche ha un Social Packaging?

Poche regole per tutti

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In questo post scopriamo quali sono le caratteristiche di un packaging instagrammabile.

Che un packaging debba essere originale e distinguersi dalla concorrenza è da sempre uno dei requisiti fondamentali per chi progetta scatole, astucci o qualunque involucro finalizzato a vendere il prodotto.

Che cosa differenzia quindi il Social Packaging da una normale confezione esposta sugli scaffali di un supermercato?

Se non conosci Pack e non sai cos’è il Social Packaging, dai un’occhiata a questa breve illustrazione.

Prendiamo uno degli esempi più vecchi e citati di Packaging efficace: CocaCola! 

La celebre bottiglia ispirata a una fava di cacao, paragonata alla sinuosa silhouette di una donna e infine battezzata “contour bottle”.

La forma, il colore, il font, hanno precorso i tempi di oltre un secolo. Un design che fa parlare continuamente di sé, come esempio nella storia. Un Social Packaging ideale, sia per il suo aspetto, sia per la moltitudine di campagne social lanciate dal brand.

Anche se è difficile imitare un’icona del design che gode di un successo intramontabile, vale comunque la pena adoperarsi per posizionarsi correttamente, cercando non tanto di spiccare con iniziative random o grafiche eccentriche, ma piuttosto di valorizzare al meglio la propria immagine, fare in modo che il packaging sia portavoce della propria identità aziendale e che si possa notare nei social.

Il Social Packaging è un Pack che vive di vita propria nel web e nei social media, manifesta la sua personalità anche al di fuori dell’account del brand, attira l’attenzione e la curiosità dei consumatori, interagisce con loro, fa parlare di sé.

Quali sono le caratteristiche principali di un Social Packaging?

Un packaging è instagrammabile dentro e fuori. Ci sono aspetti grafici imprescindibili che valgono anche sugli scaffali di un punto vendita fisico e che a maggior ragione si impongono nei piccoli quadrati di Instagram. Ma oltre all’aspetto c’è di più. Pack è bravissimo a socializzare e i consumatori sono suoi amici!

1- E’ a prova di “foto brutte”

Non è sempre cosa semplice prevedere che aspetto ha il tuo prodotto quando viene fotografato dagli utenti. Quante volte capita di scattare istantanee del nostro quotidiano senza avere cura degli oggetti che ci circondano e quindi degli eventuali prodotti che fanno parte dell’inquadratura?

È un lunedì qualunque, tua moglie ti immortala durante il sacro momento della colazione e sbadatamente non sposta il pacco dei biscotti. Nel feed di tua sorella Giorgia compare la foto ti te che inzuppi i biscotti a tre a tre, lei sorride scuotendo bonariamente il capo, poi all’improvviso si ricorda di aver finito i frollini e si appunta di doverli comprare. Quelli che ti stai gustando, sembrano così invitanti che vorrebbe annotare la marca, ma non è leggibile sulla confezione. Non trova particolari segni di riconoscibilità, si rassegna quindi ad aggiungere all’elenco della spesa i frollini di sempre.

Un banale esempio di come una semplice associazione di idee al momento giusto avrebbe potuto portare al brand sconosciuto un nuovo cliente.

L’attenzione per i dettagli è fondamentale. In fase di progettazione, non è concesso trascurare nemmeno un piccolo spazio del packaging. Questo non significa che sia necessario coprire di grafica o di testo ogni millimetro quadrato della confezione, piuttosto è un invito a non tralasciare particolari che in una situazione come quella descritta potrebbero essere vincenti. Avere una visione laterale delle cose aiuta a prevedere anche le circostanze più curiose. Il design del packaging deve quindi essere studiato nel suo insieme e nelle sue singole parti, come ad esempio le alette di chiusura di una scatola di biscotti.

Siamo abituati a pensare di voler comparire in post belli, quelli fatti bene, quelli che hanno tantissimi like, che siano di un profilo seguito da moltissimi follower, ma non dimentichiamo che i post “brutti” sono quelli più veri, magari condivisi da poche persone rispetto a quelli studiati a tavolino, ma creati da una rete capillare di utenti che aumenta esponenzialmente le possibilità di visualizzazione e di sharing.

Questo può succedere grazie a molte strategie di marketing, solo per citarne un paio:

  • La pianificazione di un contest in cui il brand invita gli utenti a condividere contenuti user-generated riguardanti il prodotto mettendo in palio un premio. In questo caso lo scopo è quello di far percepire la marca come una vera e propria community.
  • Il gaming marketing, che prevede la creazione di advergames coinvolgenti, giochi il cui obiettivo è pubblicizzare un brand o un prodotto. Possono essere ideati in occasione di particolari eventi e promozioni, oppure avere una vita più lunga. Si prestano alla condivisione sui social network. Il gaming marketing è uno strumento molto utile per raccogliere dati necessari a profilare gli utenti e a pianificare azioni di remarketing, offerte o comunicazioni mirate.
  • grafica esclusiva volta a creare un legame identitario con il consumatore. Ti ricordi quando le confezioni di Nutella e di Coca Cola sono state personalizzate con i nomi di persona?
  • contenuti di intrattenimento con “effetto wow”. Conosci il caso di 19 crimes? E’ una marca di vino australiana che nel 2017 è diventata famosa per aver realizzato delle etichette “viventi”, ossia che prendono vita grazie alla realtà aumentata.  Ci sono moltissimi video in rete creati dagli stessi consumatori perché entusiasti di condividere la sorprendente novità. Bottiglie di vino che raccontano le storie di 19 criminali britannici esiliati in Australia per scontare la loro pena. E tu la faresti una bevuta con un criminale?

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3 – È eye-catching

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  • Ha una grafica curata, con i colori giusti per il contesto giusto, un font che parla da solo, una texture riconoscibile, che rimanga nella memoria.
  • È riconoscibile in un batter d’occhio perché questo è il tempo medio dedicato dagli utenti ai post in Instagram. La sua forma, la prominenza del logo, elementi ricorrenti che l’utente riconosce anche perché sono stati proposti anche attraverso altri canali (e-commerce, punto vendita reale, pubblicità above and below the line).

4 – È autentico

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Nella sua strategia comunicativa, grafica e virtuale, il packaging deve essere il più possibile autentico e coerente con se stesso. Le persone si accorgono immediatamente quando un’azienda “le prova tutte” nel disperato tentativo di creare qualcosa di virale. L’obiettivo dovrebbe essere molto più semplice: rispecchiare appieno il brand, i suoi valori e la sua identità visiva, cercando di promuoverla nell’ottica del multi-channel.

Un esempio di autenticità legata ad aspetti più etici che estetici è la soluzione ecologica proposta dal marchio di birra Corona: creare nella lattina delle scanalature che permettano di impilare tra loro più birre, così da dare un’alternativa sostenibile alle classiche confezioni da sei pezzi legati da anelli di plastica.

A seguito dei numerosi episodi di tartarughe marine e animali rimasti impigliati e soffocati, molte aziende hanno cercato di fare scelte più responsabili, ad esempio sostituendo la plastica con il cartone.

La coerenza del marchio Corona verso la propria azione è data dal fatto che, per favorire un mondo più green e packaging più eco-friendly, non solo ha modificato la latta in modo ingegnoso, ha anche reso open source la sua invenzione, incoraggiando gli altri marchi a seguire il suo esempio.

5- È GREEN

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A proposito di scelte green, una delle caratteristiche che rende il packaging social è proprio l’attenzione per l’ambiente. Un pack che cerca di non estrarre nuove risorse, di utilizzare i residui come materiale per la produzione di scatole, bottiglie e confezioni attente ai principi di una fruttuosa economia circolare.

Se vuoi approfondire il concetto di sostenibilità e di ecodesign leggi anche questo articolo.

Ultime considerazioni

Per concludere Pack è un Social Packaging capace di comunicare a tu per tu con le persone. E’ un vero e proprio personaggio, che si presenta con la sua personalità e il suo aspetto caratteristico, ascolta il proprio pubblico e cerca di relazionarsi al meglio, puntando a lasciare una buona impressione, ma senza mai perdere la propria identità.

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